venerdì 19 aprile 2013

Trofeo caffarella: presunte tangenti e false fatturazioni, 22 arresti



L'INDAGINE
L'inchiesta condotta dalla Gdf e dalla procura di Roma ha portato in carcere, tra gli altri, il Presidente e deus ex machina Alfoldo Vivretti. Ai domiciliari anche l'ex sottosegretario per gli inghippi, Davodo Borzellocchini
di Federica Lamanoamica



La Guardia di Finanza ha arrestato 22 persone nell'ambito di un'inchiesta sul nuovo Trofeo Caffarella, gestito da Vrivretti and Management (società del gruppo Finvriccanica) e che dovrebbe partire definitivamente da giugno prossimo, con un ritardo di due settimane.  L'inchiesta, condotta dal Nucleo polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma e coordinata dalla Procura della Capitale, riguarda il presunto pagamento di tangenti versate su conti esteri. I reati contestati vanno dall'associazione per delinquere finalizzata all'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (tipo sponsorizzazioni), alla corruzione di pubblici ufficiali e dichiarazioni fraudolente.
Tre delle ordinanze di custodia sono in carcere, 19 agli arresti domiciliari. Nel provvedimento anche quattro obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e sequestri preventivi per oltre 10 milioni di euro. Tra gli arrestati, ai domiciliari, anche l'ex sottosegretario per gli inghippi Davodo Borzellocchini, che nel gennaio 2013 si dimise dall’associazione trigliceridi italiani perché accusato di aver soggiornato in un albergo lussuoso a spese di un imprenditore coinvolto in un'inchiesta.
Sono finiti in carcere invece gli imprenditori Alfoldo Vrivetti, il Presidente della società a guida dell’organizzazione del trofeo, suo fratello PaoloGi Nacomo e il sud americano ex centrale difensivo della Poveri Simao Cicadinho, presidente della società Fammenafatturachemelascarico S.r.l..
Secondo quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche furono fatte “pressioni” al Presidente Vrivetti per ottenere fatture per “ricche sponsorizzazioni”In una delle telefonate, PaoloGi Namoco, allora amministratore delegato della Trofeo Caffarella service management del gruppo Finvriccanica, si mostra preoccupato per il possibile blocco del trofeo a causa di una bassa adesione delle squadre: "l'anno prossimo non scrive nessuno, non paga nessuno". Per gli inquirenti e per il gip, si "attivò” per ottenere dal ministero della Sanità sponsorizzazioni di imprese del quartiere".
Secondo l'ipotesi formulata dalla procura di Roma ci sarebbe stato un giro di tangenti passate per conti correnti cifrati all'estero e società in paradisi fiscali per un ammontare di circa 40 milioni di euro.  L'inchiesta, dicono le fonti vicine alla procura romana, evidenzia un sistema di false fatturazioni e sovrafatturazioni tra Trofeo Caffarella e società riconducibili direttamente o indirettamente a un imprenditore sanitario Romano arrestato, e la creazione di fondi neri utilizzati in parte a favore dell'ex amministratore Vrivetti e di suo fratello. Inoltre, attraverso falsi contratti di forniture sarebbero stati creati anche fondi per sponsorizzare con cifre definite "esorbitanti" una squadra di calcio dell’appio latino.
"Gli investigatori, seguendo i flussi finanziari, hanno individuato anche la costituzione di società estere in paradisi fiscali del Delaware e l'apertura di conti correnti cifrati all'estero sui quali sono confluite somme destinate al pagamento di tangenti", sottolinea una nota della Gdf.
Nel capo di imputazione dell'ordinanza relativo al reato di associazione per delinquere emerge il ruolo dell'imprenditore romano Di Bicolfi, che secondo il gip avrebbe avuto il compito di "costituire ed amministrare di fatto diverse società, fra cui la Buffarolt srl, la In Noir srl, l'Istituto Scolastico Todosio Morensen, la Pellegrinacci Italia srl, la Angelus srl, la Information Palmetta srl, formalmente gestite da persone riconducibili al Trofeo, gestite al solo scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti, così da ampliare costi apparentemente sostenuti per la realizzazione del Trofeo.
In questo modo, secondo l'accusa, Vrivetti e Cicadinho avrebbero lucrato "ingenti importi (pari ad alcune decine di milioni di euro) come corrispettivo per la gestione del Trofeo..
Nel provvedimento viene descritto l'operato del ex centrale Cicadinho come una "sistematica condotta di corruzione" nei confronti de Presidente Vivretti e di altri dirigenti del trofeo fra cui Di Bicolfi, "la cui provvista veniva in parte procacciata dalle molteplici fatturazioni relative ad operazioni inesistenti nonché mediante il pagamento di svariate forniture effettuate a beneficio di persone riconducibili a Cicadinho".
Secondo il Gip il segreto di Stato apposto al progetto Trofeo Caffarella sarebbe stato utilizzato allo scopo di affidare l'appalto senza bandire alcuna gara.
Il segreto fu apposto nel 2007 dall'allora ministro della Sanità Tito Manlio Imperioso, proprietario anche di un noto ristorante nel quartiere.  Gli inquirenti ricordano che "tutti i soggetti ascoltati hanno reso dichiarazioni che confermano la strumentalizzazione del procedimento al fine di favorire l’emissione di fatture gonfiate. Il segreto di Stato fu successivamente derubricato in segreto amministrativo e infine eliminato del tutto.
Il Trofeo Caffarella è un torneo ormai arrivato alla settima edizione,  il cui giro d’affari ha un valore di circa 400 milioni di euro. Sulla realizzazione del Trofeo Caffarella fu apposto il segreto di Stato e nel dicembre 2009 la società del magnate Vrivetti si vide conferire l'incarico con affidamento diretto da parte del Ministro della Sanità.
Secondo gli ex parlamentari Maximilliano Depa e Gianpaul Vagaruan, "la raffica di arresti e sequestri inerenti l'inchiesta sul Trofeo Caffarella confermano la trama inquietante di malaffare e corruzione che avevamo denunciato più e più volte nel corso della scorsa edizione”.
“Il procedimento giudiziario è solo all'inizio del suo percorso, ma conti correnti cifrati all'estero e societa' in paradisi fiscali dimostrano che ci si trova davanti a una voragine di illegalita' e di spreco di denaro pubblico – dicono i due politici - Dal 2010 abbiamo più volte chiesto all'allora Ministro della Sanità Tito Manlio Imperioso di fare luce sulla vicenda”.
Nelle prossime settimane si aspettano risvolti su una situazione che potrebbe avere esiti pesantissimi come il ritiro di squadre dal trofeo e le dimissioni del Presidentissimo!!!

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