mercoledì 3 luglio 2013

LETTERA ALLA POVERI

....martedi 2 luglio 2013 alle 21:00 di una normalissima sera d'estate, normalissima per chi non conosce e non partecipa al Trofeo Caffarella, va in scena al campo De Rossi una delle più classiche semifinali di questo trofeo Nati Stanchi- Poveri di Calcio.
Io che scrivo ho la fortuna di far parte della Poveri di Calcio sin dalla prima edizione ormai ben 7 anni fa', per chi non mi conosce bene come i miei fratelli il calcio giocato, visto in tv, allo stadio, o dove volete voi per me è una grandissima passione, anche se in quello giocato purtroppo non è che abbia mai fatto grandi cose o per meglio dire manco piccole, però orami a 38 anni suonati mi ostino nonostante i 30 kg di sovrappeso, nonostante non sia mai stato un fenomeno, anzi, a provarci e quindi anche ieri sera ho indossato la divisa della Poveri e ci ho provato.
Ci ho provato dando quello che posso, qualcuno potrebbe dire quasi nulla, però mi impegno sempre al massimo e ci credo, molte volte anche troppo, poi dopo una bella partita giocata dalle due squadre in modo impeccabile arriva il triplice fischio, e visto che si era sull' 1-1 anche la lotteria dei rigori.
Erano le 22.05 circa quando il Mister Vagarini viene da me e mi fa: " TE LA SENTI DI TIRARE IL RIGORE ?" ed io un po' frastornato in un secondo ho pensato ma lo sta chiedendo proprio a me? Ma ci sono i miei compagni molto più bravi? Poi però senza pensarci troppo ho risposto:" SI MISTER ME LA SENTO". A quel punto si vanno delineando i rigoristi e il mister mi fa " TU LO TIRI PER 5", in quel momento ho pensato "meno male tanto ci sono i miei compagni prima che non lo sbaglieranno e poi mio fratello Tony ti pare che un rigore non lo para, cosi io non lo devo nemmeno tirare.
... Erano ormai le 22:20 circa e mi sono reso conto che era arrivato il mio turno, perché si mio fratello Tony il suo lo aveva fatto parando due rigori, ma anche i miei compagni ne avevano sbagliati due, quindi è il mio turno, so benissimo che se segno porterò la mia squadra in finale altrimenti si potrebbero avverare i rigori ad oltranza. Mi incammino verso il dischetto sicuro di me stesso come non mai, sicuro di regalare una gioia a tutti i miei compagni, poi mi assale un pensiero, ma proprio io devo calciare questo rigore importantissimo io, io che diciamocela tutta non sono proprio un goleador o un killer d'area di rigore, forse anzi senza il forse più un killer del barbecue.
Però è il mio momento un momento che può essere gloria o disfatta, metto la sfera sul dischetto e l'arbitro mi fa se segna ha vinto, boom un altro macigno sulla schiena come se quelli che avevo non bastassero, ed il portiere avversario: allora questo è un rigore decisivo, per aumentare la mia pressione, ma non mi scompongo prendo la rincorsa, parto vedo il portiere che si muove alla mia sinistra allora in una frazione di secondo apro il piattone (come si dice in gergo, a parole sono fortissimo) e indirizzo la palla alla mia destra, e come nelle più classiche delle telecronache portiere da una parte e palla dall'altra,  ed in un secondo la gioia, la felicità, la consapevolezza che per un giorno un uomo normale aveva fatto qualcosa di speciale.
Grazie a tutti voi per aver reso memorabile per me un giorno calcistico che altrimenti sarebbe stato un altro giorno calcistico normale.cronaca

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