martedì 5 luglio 2016

La Top 11 del Trofeo


Nell'edizione che ha segnato la conclusione di un cammino durato ben nove anni e dieci edizioni proviamo a scegliere gli undici migliori.
Tra i pali, dopo un paio di partite sotto tono, come un buon diesel Vrivi della Poveri torna a padroneggiare l'area di rigore e anche se, sempre un pò incerto sui tiri da lontano, tiene a galla la Poveri, soprattutto durante la semifinale in cui con tre rigori parati fa davvero la differenza. In finale un intervento magistrale su un tiro ravvicinato evita il peggio. Peccato non sia riuscito a ripetersi nella serie dal dischetto. Dopo due anni di assenza torna a guidare la difesa della Poveri, fa coppia con il suo portiere di tante battaglie di "categoria" e fa vedere che ha ancora da dire al calcio giocato. Schiavetto vero pilastro della difesa. Con lui una "vecchissima" conoscenza del Trofeo. Daniletto "the wall" Spurio. Un elemento imprescindibile delle vittorie della A.S. Palmetta. Sembra che riesca sempre a leggere nella mente degli avanti avversari le loro idee e a fermarli sempre prima che diventino pericolosi per il suo portiere. Tanta quantità ma anche tanta qualità. L'ultimo della difesa a tre è invece una new entry del Trofeo. Valerio Zampetti. Arriva nella rosa dei Nati Stanchi a causa dell'infortunio di uno storico "Mariotti" e dimostra grande autorità nel ruolo. Impreziosisce la sua partecipazione con due reti e soprattutto, in linea con le idee di questo evento, partecipa alla manifestazione con tutta la famiglia, cani compresi.
Sulla linea di centrocampo partiamo dagli esterni. Priolo detto pinolo della A.S. Palmetta e Di Cristofano del Depo. Velocità, tecnica, assist e gol hanno caratterizzato il Trofeo di questi due giocatori che sono stati davvero utili alle rispettive compagini. In mezzo al campo Bontà con il suo solito modo di interpretare il calcio giocato, fisicità, dinamismo, impostazione. Una diga per il centrocampo della Poveri. Con lui Marcolino Innocenti della Rip Team. Forse il suo miglior Trofeo anche se il risultato di squadra non è stato un gran che, ha dimostrato di essere un centrocampista completo, dal fisico non imponente compensato da una grande tecnica e senso del gol. Quattro gol per lui in questa edizione. In attacco un'altra new entry. Nunnari dei Nati stanchi. Il classico attaccante rapido, tecnico e goleador. I  verde oro con lui in campo hanno giocato un girone di qualificazione "perfetto". In sua assenza si sono ritrovati a perdere la semifinale e la finale per il terzo posto. Sarà stato un caso? Poi Couch Vanicore. Un attaccante totalmente diverso da Nunnari, uno che fa salire la squadra e regala spizzate di testa e assist senza dimenticarsi il suo ruolo principale. Fare gol. "The last bu not the least", Antonacci della Poveri, capocannoniere della decima, regala giocate di grande classe e si guadagna il trofeo individuale grazie alle cinque reti segnate. Peccato per la macchia del rigore sbagliato nella serie finale, comunque una partecipazione da ricordare.

Grazie a tutti per aver partecipato.
L'Organizzazione.

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